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05 September 2025

Skincare: gli errori più comuni che forse stai facendo (e come evitarli)

Ti prendi cura della tua pelle ogni giorno, con dedizione, eppure a volte hai la sensazione che qualcosa non funzioni come dovrebbe? La verità è che la skincare è una scienza che segue regole precise, un equilibrio che, se compromesso da piccoli errori frequenti, può vanificare tutti i tuoi sforzi. Ecco, quindi, gli errori skincare più comuni e come evitarli.

Partiamo da una base fondamentale, l’abc che purtroppo viene troppo spesso trascurata: la detersione. Quante volte, alla fine di una lunga giornata, la tentazione di coricarti senza passare dal lavandino si fa sentire? Oppure, al contrario, quante volte lavi il viso con un’energia quasi punitiva, credendo che più è aggressivo il prodotto e più a lungo lo strofini, meglio sarà? Entrambi gli estremi sono dannosi. Andare a dormire senza rimuovere trucco, sebo e impurità che la pelle accumula durante il giorno, significa costringere la tua barriera cutanea a lavorare tutta la notte in un ambiente ostile. I pori si occludono, i processi di rigenerazione notturna si inceppano e il rischio di infiammazioni e comedoni aumenta esponenzialmente. All’opposto, detergere con prodotti troppo aggressivi, magari con tensioattivi che fanno quella schiuma abbondante, che dà una sensazione di pulito profondo, in realtà sta compiendo un’azione deleteria. Sta privando la tua pelle del suo film idrolipidico naturale, quel mantello protettivo composto da sebo e sudore che è la sua prima difesa contro gli agenti esterni e la disidratazione. Il risultato? Una pelle che, sentendosi aggredita, produce ancora più sebo per compensare la perdita, innescando un circolo vizioso di lucidità e possibili eruzioni. La via corretta è scegliere un detergente delicato, con un pH fisiologico vicino a 5.5, che rimuova le impurità senza aggredire. Massaggialo delicatamente sulla pelle umida per circa sessanta secondi, il tempo necessario agli attivi di lavorare senza stressare l’epidermide, e risciacqua con acqua tiepida, mai bollente, per non disidratare ulteriormente i tessuti.

Un altro capitolo dolente, forse il più comune in assoluto, è la sottovalutazione della protezione solare. Troppo spesso pensiamo alla crema solare come a un prodotto da estrarre solo in piena estate al mare. Niente potrebbe essere più lontano dalla realtà. I raggi UVA, quelli responsabili dell’invecchiamento precoce, delle macchie e della perdita di elasticità, sono presenti con la stessa intensità tutto l’anno, penetrano attraverso le nuvole e i vetri delle finestre. Significa che sei esposto al loro effetto cumulativo e silente guidando l’auto, lavorando in ufficio vicino a una finestra, o facendo una passeggiata in una giornata nuvolosa di gennaio. Non applicare la protezione solare ogni singolo giorno, indipendentemente dalla stagione e dal meteo, equivale a vanificare gran parte degli sforzi e degli investimenti fatti con i sieri e i trattamenti attivi. Perché spendere fortune in prodotti anti-age, acido ialuronico, retinoidi e antiossidanti se poi non si fornisce alla pelle la protezione numero uno dai danni che si vogliono contrastare? La protezione solare dovrebbe essere l’ultimo passo della tua routine mattutina, ogni mattina, dopo il trattamento e prima del trucco.

Spostiamo ora l’attenzione su un errore più sottile ma altrettanto diffuso: l’eccesso di zelo. Nell’era dei social, tentati da routine di dieci passi e dall’idea che “di più sia meglio”, finiamo per sommergere la pelle di troppi prodotti, spesso attivi potenti che si contrastano a vicenda o che, semplicemente, sono troppo per la sua capacità di assorbimento. Stratificare un acido glicolico, un siero a base di vitamina C, un prodotto con retinolo e un altro con niacinamide tutto in una sola sessione non è un atto di cura, è un assalto. La barriera cutanea può compromettersi, portando a rossore, desquamazione, sensibilità e una condizione chiamata pelle stressata che è esattamente l’opposto di ciò che desideriamo. La pelle ha bisogno di coerenza e di semplicità. Invece di inseguire ogni nuovo prodotto di tendenza, costruisci una routine solida basata su pochi elementi di alta qualità e perfettamente integrati tra loro. Impara ad ascoltare la tua pelle: se è tesa, lucida e arrossata, forse ha bisogno di meno acidi e più ingredienti lenitivi e riparatori come ceramidi, pantenolo o acido ialuronico a diversi pesi molecolari. La moderazione e la costanza sono sempre preferibili!

E a proposito di ascolto, un altro grande equivoco è trattare ogni centimetro del viso allo stesso modo. La tua pelle è probabilmente una combinazione di aree più secche e aree più grasse, la famosa zona T. Applicare lo stesso prodotto, con la stessa densità e quantità, ovunque è un approccio poco efficace. Le zone più secche, come le guance, potrebbero aver bisogno di un siero idratante extra e di una crema più ricca, mentre la zona T potrebbe beneficiare di texture più leggere, gel o fluidi, per evitare di appesantire i pori. Personalizzare l’applicazione dei prodotti in base alle esigenze specifiche di ogni area del viso è un gioco da ragazzi che fa una differenza enorme nell’ottenere un equilibrio generale.

Non possiamo poi ignorare l’errore dell’auto-diagnosi fai-da-te, favorita dalla possibilità di acquistare qualsiasi prodotto online. Vediamo un brufolo e immediatamente lo attacchiamo con un concentrato di acido salicilico o, peggio, decidiamo di orientarci da soli un retinolo super concentrato perché abbiamo letto che è il più efficace anti-age. Questi attivi sono strumenti potenti, farmacologici nella loro azione, e vanno maneggiati con cura e un uso improprio può ledere la barriera cutanea, peggiorare le imperfezioni e creare irritazioni profonde. La scelta migliore è sempre un consulto con un dermatologo o un farmacista, figure che possono guidarti verso i principi attivi giusti per il tuo specifico fototipo e condizione, consigliandoti la concentrazione appropriata e la frequenza di applicazione corretta per iniziare.

Infine, c’è l’errore della fretta. La skincare non è una maratona e i risultati non sono immediati. La pelle ha i suoi tempi biologici, un ciclo di rinnovamento che dura in media 28 giorni e aspettarsi di vedere gli effetti di un nuovo prodotto dopo due giorni è irrealistico e porta a un abbandono precoce e a un continuo e dannoso “zapping” tra una formula e l’altra. Dai tempo ai tuoi prodotti di lavorare, introduci un nuovo attivo alla volta per poterne valutare gli effetti e, soprattutto, sii costante. La vera efficacia della skincare sta nella ritualità quotidiana, nella pazienza e nella comprensione profonda che la pelle è un organo vivente e dinamico che risponde meglio alla gentilezza che agli shock intermittenti.

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