La defecazione rientra tra quelle attività che contribuiscono al benessere dell’organismo, nella misura in cui attraverso essa ci si libera delle scorie potenzialmente dannose. Non sempre però l’evacuazione avviene regolarmente o con la facilità che dovrebbe essere naturale: in questi casi si può parlare di stitichezza.

Solo noi conosciamo bene il nostro corpo, le sue caratteristiche, le nostre abitudini, per cui abbiamo imparato col tempo a leggere tutto quello che va e non va. Episodi occasionali di stitichezza non dovrebbero dunque destare preoccupazione, ma se questi invece diventano abitudinari, bisogna agire in modo da rendere il transito intestinale più efficiente. Come? Privilegiando uno stile di vita sano, basato su un’alimentazione corretta, rinforzata da una buona attività fisica.

Cosa dà origine alla stipsi?

Non dobbiamo trascurare il fatto che all’origine della stipsi potrebbero esserci anche patologie, importanti o meno, che necessitano di adeguate indagini mediche. Disturbi del tratto rettale (tra cui ragadi ed emorroidi), malattie neurologiche, farmaci che irritano l’intestino e fattori psicologici possono causare stitichezza. Possiamo inoltre avere a che fare con la cosiddetta stitichezza cronica idiopatica, quando ad influire sull’irregolarità o difficoltà dell’evacuazione sono diete particolari, gravidanza o sedentarietà.

Abbiamo evidenziato più volte che la stitichezza si caratterizza per una defecazione irregolare o difficoltosa, a causa di feci dure. I sintomi però sono più ampi e contemplano anche gonfiore e dolore addominale, bruciore all’ano, meteorismo, ragadi.

Come combattere la stitichezza?

Episodi occasionali di stitichezza non dovrebbero destare preoccupazione, ma se questi invece diventano abitudinari, bisogna agire in modo da rendere il transito intestinale più efficiente. Come? Bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno, seguendo un regime alimentare sano e ricco di fibre e facendo attività fisica con regolarità. Ricordiamo che esistono inoltre alcune piante dal potere lassativo e stimolante come Senna e Rabarbaro. Infine, il medico può consigliare un’ecografia o una colonscopia qualora il disturbo si facesse particolarmente invasivo.

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